La Thailandia inizia il processo di adesione all'OCSE

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La Thailandia ha avviato il processo di adesione all'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) con l'obiettivo di elevare gli standard del paese e ampliare le opportunità di commercio e investimento. Sebbene esistano vantaggi evidenti, come l'aumento degli investimenti esteri, alcuni economisti avvertono che l'adesione potrebbe comportare più svantaggi che benefici.

L'OCSE, fondato nel 1961 dai cosiddetti paesi sviluppati, ha visto una crescente diversificazione geografica dei suoi membri, ma in Asia solo il Giappone e la Corea del Sud vi fanno parte. La Thailandia, insieme all'Indonesia, ha espresso interesse ad entrare nell'organizzazione.

La Thailandia ha presentato una lettera di intenti al segretario generale dell'OCSE, iniziando così un processo che normalmente richiede dai 7 agli 8 anni. Ciononostante, la Thailandia mira a completare l'adesione in soli cinque anni, con un focus su economie aperte, trasparenza, stato di diritto, educazione di qualità e sostenibilità ambientale.
L'obiettivo principale dell'adesione è migliorare la qualità della vita dei cittadini, confrontando e allineando gli standard del paese con quelli dei paesi sviluppati. Questo processo include riforme per snellire la burocrazia, migliorare la trasparenza e promuovere l'innovazione digitale.

Il settore privato è visto come un attore chiave nel facilitare l'adesione, fornendo input e impegnandosi attivamente in questioni come la lotta alla corruzione, le pratiche commerciali responsabili e le questioni ambientali.

Tuttavia, alcuni esperti internazionali sollevano preoccupazioni riguardo ai potenziali svantaggi di tale adesione. Sebbene l'OCSE rappresenti un prestigioso forum di collaborazione economica, alcuni ritengono che i benefici commerciali e di investimento potrebbero non essere così sostanziali come si spera, mentre i requisiti e gli obblighi potrebbero essere onerosi. Inoltre, l'adesione all'OCSE potrebbe presentare nuove sfide, specialmente per le piccole e medie imprese (PMI) che si troverebbero a competere con investitori stranieri che hanno un maggiore rilevanza a livello internazionale. 

Nonostante le potenziali sfide e i dubbi sollevati, la Thailandia vede l'adesione all'OCSE come un mezzo per migliorare gli standard nazionali e la qualità della vita dei cittadini, nonché accrescere la competitività del paese a livello globale. Inoltre, la Thailandia potrebbe beneficiare dell'aumento degli investimenti stranieri e della possibilità di stabilire partnership su scala mondiale.

La questione chiave per la Thailandia sarà bilanciare i potenziali vantaggi economici con gli obblighi e le responsabilità che derivano dalla sua aspirazione a diventare parte del club delle nazioni sviluppate.